Orario
(Sabato) 21:00
Luogo
Teatro Nuovo
Piazza della Stazione, 16, 56125 Pisa PI
Dettagli
ispirato all'opera e alla poetica di Franz Kafkascrittura e regia Alessandro Brucionicon Silvia Lazzeri, Andrea Fiorentini e Andrea Consoleluci Attila Horvathconfronto artistico Carlo Scorrano
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ispirato all’opera e alla poetica di Franz Kafka
scrittura e regia Alessandro Brucioni
con Silvia Lazzeri, Andrea Fiorentini e Andrea Console
luci Attila Horvath
confronto artistico Carlo Scorrano
produzione Festival Nessiah
coproduzione Nuovo Teatro Binario & Mowan Teatro
… con ironia sovrumana l’autore praghese ultima lo sgretolamento delle altezze, come si trattasse di vette sprofondate, decadute o piuttosto cadenti, prive di autorevolezza, forse inesistenti …
Walter Benjamin
La cacciata dal Paradiso, nella sua parte essenziale, è eterna. Quindi la cacciata dal paradiso è si definitiva, (la vita nel mondo inevitabile) però l’eternità del processo rende nondimeno possibile non solo che noi si possa rimanere perennemente in paradiso, ma che davvero si sia perennemente in paradiso, non ha importanza che noi, qui, lo si sappia o no.
Aforisma – Franz Kafka
L’opera di Franz Kafka è indiscutibilmente una delle più importanti della letteratura del novecento. Nei suoi scritti si ritrovano alcuni tra i temi più significativi della nostra epoca: esclusione e isolamento, il rapporto uomo-società e singolo-moltitudine, il confine tra desiderio e verità, le contraddizioni tra le forze esterne e interne che sollecitano e spingono l’uomo verso un destino spesso complesso, inspiegabile e soprattutto inaccessibile. Come se l’uomo vivesse enigmaticamente in bilico tra un destino inconoscibile e inevitabile e il desiderio insopprimibile di comprenderlo, tra l’insensatezza del suo esserci e il conforto di una spinta irresistibile verso la ricerca di una verità di sé. Anche se sembra impossibile ottenere un risultato soddisfacente, significativo o realmente appagante. Anzi, in Kafka, forse, sembra più opportuno desiderare l’oblio, in modo che tutto resti come “sembra sia” o “che dovrebbe essere”, per starvi dietro o dentro, senza troppo pensarvi, per smettere di occuparsi così tanto di se stessi, per ancorarsi in un altrove di ordine e sicurezza, per non sentirsi colpevolmente morti, per non vivere nella sfiducia costante del proprio essere. Del resto “non si può non vivere”.
K è uno spettacolo sul mondo poetico di Franz Kafka, su un mondo interiore dove si rincorrono figure ridicole e grottesche, personaggi e visioni spettrali che appaiono e svaniscono senza sosta in un incubo di vortici reali e irreali. Una proliferazione schizofrenica illimitata, a volte drammatica, a volte ridicola e comica, a volte romantica dove l’umanità si rivela rintanata in un vizioso, colpevole, buffo e sofferente destino e in una altrettanto eroica, erotica, scorretta, silenziosa, violenta, tenace e arcaica condizione. Questa è la storia di Kafka. La storia di K. La storia di tutti i suoi personaggi.